L’ulcera molle (chiamata anche ulcera venerea o cancroide) è un’infezione batterica che colpisce soprattutto il sesso maschile. È una patologia radicata soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’incidenza sarebbe di circa 7 milioni di nuovi casi all’anno. Negli ultimi anni è in aumento anche nei paesi industrializzati nelle aree urbane delle grandi città soprattutto degli Stati Uniti.
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Qual è l’agente infettante?
(Agente infettante)E’ causata da un batterio: l’Haemophilus ducreyi -
Quali sono i fattori di rischio?
- Sesso maschile (M:F = 10:1)
- Personale militare
- Elevato numero di partner sessuali
- Promiscuità sessuale (per es: rapporti con prostitute)
- Scarsa igiene
- Concomitante infezione con un’altra IST o da HIV
- Mancato utilizzo di metodi contraccettivi di barriera
- Uso di droghe
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Si può contagiarsi solo con i rapporti?
- Il contagio avviene sempre per via diretta attraverso i rapporti sessuali non protetti
- Le ulcere provocate dal batterio possono diffondersi per autoinoculazione (se si toccano le ulcere, infatti, i batteri possono trasferirsi sulle dita e da queste diffondersi alla bocca, agli occhi o ad altre aree).
- Le ulcere aperte possono favorire il contagio con altre IST
- La presenza di ulcere può predisporre ad altre IST
- La presenza di ulcera molle aumenta il rischio di trasmissione dell’HIV o di altre infezioni attraverso le piccole ulcerazioni.
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Quali sono sintomi e segni?
- Nella donna è generalmente asintomatica.
- Nell’uomo, il batterio provoca tipiche lesioni multiple ulcerose, che compaiono dopo 3-7 giorni dal contagio, con bordo tumefatto e centro molle (da cui il nome dell’infezione) che interessano soprattutto i genitali, il perineo (area tra il pube e il coccige) e la zona intorno all’ano. Nella donna possono comparire a livello vulvare, vaginale e della cervice dell’utero.
- In circa la metà dei casi maschili la lesione iniziale è seguita dalla comparsa di un “bubbone venereo” che si accompagna a febbre, ascessi e fistole.
- Fra le possibili complicanze dell’ulcera molle della donna è riportata la formazione di fistole nell’area vaginale e anale.
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Come si ottiene una diagnosi certa?
In genere viene fatta attraverso il prelievo di un tampone genitale e da test di laboratorio. -
Qual è la cura più indicata?
- Il trattamento si basa sull’assunzione di antibiotici per bocca o per via intramuscolare. Una volta terminato il trattamento è richiesta una visita di controllo. La guarigione si ottiene in genere nell’arco di 10-15 giorni.
- Le ricadute non sono frequenti a meno che il trattamento sia seguito in modo scorretto.
- La terapia come sempre va estesa a tutti i partner sessuali, anche se asintomatici, per evitare reinfezioni.
- Talvolta può essere necessaria l’agoaspirazione del materiale purulento presente all’interno delle ulcere.
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Come prevenire l’ulcera molle?
Fonti
Malattie sessualmente trasmesse, Ministero della Salute
Camporese A – Vulvo-vaginiti e vaginosi – Tecniche Nuove, 2011
Latino MA, Magliano E – Infezioni genitali: aspetti patogenetici, clinici e diagnostici. Gruppo di Lavoro “AMCLI” Infezioni sessualmente trasmesse, testo atlante
Roett MA et al – Diagnosis and management of genital ulcers. Am Fam Physician. 2012 Feb 1;85(3):254-62
Lewis DA et al – Chancroid: clinical manifestations, diagnosis, and management. Sex Transm Infect. 2003 Feb;79(1):68-71