Alcune donne percepiscono come una necessità sospendere la pillola affinché il corpo “si riposi e si disintossichi” e anche alcuni ginecologi ancora ne raccomandano la sospensione periodica per uno o più mesi, per verificare la ripresa spontanea dei cicli mestruali.
In realtà non esiste alcuna evidenza medica e/o scientifica autorevole che giustifichi l’interruzione periodica in una ragazza/donna sana se si sente bene con la pillola abituale.
Inoltre, la periodica sospensione ripropone ogni volta alla donna la ricomparsa degli effetti secondari indesiderati dei primi mesi che vanno generalmente attenuandosi nel tempo se la scelta è quella giusta.
Il metabolismo della pillola è molto rapido e questo fa sì che i sette giorni di sospensione (o di placebo) al termine di ogni ciclo di 3 settimane siano più che sufficienti all’organismo femminile per depurarsi senza accumuli.
Oggi molti ginecologi sono più propensi a pensare che smettere e ricominciare periodicamente la pillola, si traduca in un continuo stress per le ovaie.
Inoltre è dimostrato che subito dopo la sospensione della pillola si ha un notevole aumento della fertilità che si traduce spesso in un aumento di gravidanze non volute.
Fonti
Flamigni C, Pompili A – Contraccezione, L’asino d’oro, 2011
Fondazione Alessandra Graziottin, www.alessandragraziottin.it