L’ incontinenza urinaria è un problema frequente tra le donne, risolvibile se affrontato da subito, che può colpire a qualsiasi età ma di cui si parla ancora troppo poco.
L’incontinenza urinaria è una condizione molto frequente che cresce con l’età: nelle donne si manifesta circa due volte di più che negli uomini.
Può colpire anche le donne giovani
A differenza di quanto si è sempre pensato l’incontinenza urinaria non è un problema che si presenta solo nelle donne di una certa età o nel periodo della gravidanza o del parto: gli studi documentano che sono sempre più le giovani donne interessate da questo imbarazzante disturbo. Generalmente l’incontinenza che insorge nel periodo della gravidanza tende a risolversi in modo spontaneo, tuttavia, potrebbe ripresentarsi con gravidanze successive sino a divenire un vero disturbo cronico. In qualsiasi caso è importante affrontare da subito il problema con adeguati esercizi che possano ritonificare il pavimento pelvico e con altri trattamenti in base al tipo di incontinenza di cui si soffre: da sforzo, da urgenza o mista in cui coesistono entrambe le tipologie del disturbo.
I fattori di rischio sono numerosi
- Familiarità
- Età
- Gravidanza
- Numero di parti
- Modalità del parto (forcipe etc)
- Menopausa e assetto ormonale
- Asportazione chirurgica dell’utero
- Sovrappeso e obesità
- Malattie neurologiche e/o danni cognitivi
- Fumo
CHI INTERESSA | |
INCONTINENZA DA SFORZO (Stress Incontinence) |
INCONTINENZA DA URGENZA (Urge Incontinence) |
Neomamma dopo il parto Donna sovrappeso/obesa Tosse cronica Postmenopausa |
Donne con gravi infezioni urinarie Dopo asportazione dell’utero Malattie neurologiche (per es. sclerosi multipla) |
“Non farmi ridere che mi scappa”: l’incontinenza da sforzo (Stress Incontinence)
Se la perdita di pipi avviene quando si solleva un peso oppure dopo uno starnuto improvviso o un colpo di tosse, si tratta della cosiddetta incontinenza da sforzo.
È causata da un indebolimento dei muscoli del perineo, cioè di quell’insieme di fasci muscolari che sorreggono vescica e utero (e gli altri organi addominali), che non riescono più a sostenere l’apparato urinario come dovrebbero. Così la vescica si abbassa e viene sottoposta a una pressione eccessiva che provoca appunto la fuga improvvisa di alcune gocce di urina durante sforzi anche banali.
CHI COLPISCE
L’incontinenza da sforzo può colpire la neomamma dopo il parto se il travaglio è lungo e laborioso oppure se il neonato è molto grosso; può inoltre interessare le donne che sono in sovrappeso od obese, chi soffre di tosse cronica o ha superato la menopausa.
“Non ce la proprio faccio a tenerla”: l’incontinenza da urgenza (Urge Incontinence)
Quando il bisogno di fare pipì insorge all’improvviso, in modo perentorio e imperioso, difficile da controllare si tratta di incontinenza da urgenza. Questa forma è dovuta a contrazioni involontarie del muscolo della vescica. Si manifesta con: • frequente e fortissimo stimolo a urinare (più di 8 volte al dì), • piccole “perdite” incontrollabili di pipì e • “nicturia”, ossia la necessità di alzarsi più di una volta per notte per andare in bagno.
L’incontinenza da urgenza influenza parecchio la qualità di vita di chi ne soffre e proprio per questo è bene parlarne subito al medico senza lasciare che difficoltà e imbarazzo portino a un progressivo isolamento.
CHI COLPISCE
Si manifesta con maggiore frequenza nelle donne che hanno avuto una grave infezione urinaria, quelle a cui hanno tolto l’utero (isterectomizzate) o che soffrono di malattie neurologiche come per esempio la sclerosi multipla.
Chiedi subito al tuo medico: la cura esiste!
La prima cosa da fare è non avvilirsi e rivolgersi subito al proprio medico. La cosa migliore sarebbe andare alla visita avendo già compilato un “diario minzionale”.
Oggi sono disponibili diversi approcci progressivi per la cura della UI: fisiochinesiterapia, farmaci, intervento chirurgico.
LA FISIOCHINESITERAPIA PELVI-PERINEALE
- È una ginnastica specifica che ha due finalità: (1) migliorare il controllo dell’emissione di urina e (2) potenziare la percezione della muscolatura perineale (quello che mette in relazione vescica, vagina e ano), rinforzandolo. È utile anche una fase preliminare con esercizi di rilassamento e di respirazione con il diaframma.
- Gli esercizi vengono insegnati da una fisiatra, in ambulatorio, nel corso di un programma di 12-20 sedute di 30-40 minuti l’una, due o tre volte alla settimana in base alle necessità individuali.
- Alcuni esercizi possono essere eseguiti anche a casa.
Contrarre in modo rapido i muscoli compresi tra ano e organi genitali esterni
aiuta a ripristinare tono e resistenza alla muscolatura
del perineo che sostiene la vescica e gli altri organi.
ALTRE TECNICHE
- Oltre alla chinesiterapia esistono anche altre tecniche tra cui:
- la stimolazione elettrica funzionale (SEF) attraverso l’utilizzo di correnti elettriche tramite elettrodi posizionati su sonde vaginali o anali
- il biofeedback (BFB)
I FARMACI
- Oggi sono disponibili diversi farmaci che vanno sempre prescritti dal medico in base alle necessità individuali, e sono utili per controllare l’incontinenza urinaria.
- L’utilizzo di questi farmaci è tuttora a totale carico delle donne pur offrendo un notevole miglioramento della qualità di vita.
L’INTERVENTO CHIRURGICO
- Viene proposto ed eseguito quando i trattamenti conservativi non hanno raggiunto i risultati attesi. La chirurgia anti-incontinenza utilizza metodiche quanto meno invasivi possibile e dispone di differenti scelte in base alle esigenze individuali.
Un esempio di diario minzionale è scaricabile dal sito di ONDA »
Fonti
- Tessa O’Halloran et al – Urinary Incontinence in Young Nulligravid Women: A Cross-sectional Analysis. Ann Intern Med. 2012;157(2):87-93
- Fondazione Alessandra Graziottin »
- Federazione Italiana Incontinenti »
- Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDA) »
- Progetto Europeo per un sistema di sorveglianza dell’incontinenza Urinaria femminile (OB:SURVE): dati conclusivi. Roma, 25.2.2012 »
- Rubini S – Incontinenza urinaria: un problema troppo spesso nascosto. Medico Generale, Responsabile Nazionale Area Urologica, SIMG
Risorse correlate