
Questionari sulla salute sessuale dal medico di famiglia
Per iniziativa della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) presto nella routine di controllo dei medici di famiglia entrerà un questionario sulla salute sessuale, per valutare gli eventuali disturbi che possono costituire un sintomo di altre patologie o l’espressione di un malessere; su questi temi i medici potranno anche seguire corsi di formazione continua.
Poter affrontare i problemi della sfera sessuale consentirà anche di evitare che i pazienti ricorrano a internet per risolverli, magari acquistando online i farmaci pubblicizzati, con possibili gravi conseguenze per la salute, come spiega il segretario generale nazionale Fimmg, Giacomo Milillo: «Spesso sono le donne le prime a riferire disagi, anche quando il problema riguarda il compagno; gli uomini, invece, tacciono e si rifugiano su internet, dove cercano di trovare informazioni sui loro problemi.
Il web, e anche la televisione, sono pieni di contenuti che affrontano la sessualità, segno che l’esigenza conoscitiva è ben presente; purtroppo molti finiscono anche per acquistare prodotti in rete, sperando di risolvere così, attraverso un pericoloso fai da te, i loro disturbi. L’indagine che abbiamo condotto mostra che l’80% dei medici ha almeno cinque assistiti che hanno fatto ricorso a farmaci senza prescrizione medica, spesso comperati proprio sul web; in genere si tratta di uomini fra i 20 e i 60 anni, che si espongono così a numerosi rischi. I farmaci venduti in rete non sono sicuri perché non vengono controllati, e di fatto non è possibile sapere casa contengano; il rischio di effetti collaterali gravi è concreto, tanto che due medici su tre hanno almeno un paziente che ha riferito problemi a seguito dell’utilizzo di questi prodotti».
L’indagine, svolta su circa 800 medici di famiglia, ha rivelato che l’80% dei medici ha dichiarato di aver affrontato il problema dei disturbi sessuali con meno di dieci pazienti, e che solo il 20% dei medici ha effettuato accertamenti sulla salute sessuale dei propri pazienti nell’ambito del normale check-up generale o nel caso di soggetti a rischio.
Fonte
Redazione online