L’EMA, European Medicines Agency, massimo ente europeo per la sicurezza dei farmaci, per la prima volta prende ufficialmente una posizione sul rapporto tra contraccettivi ormonali combinati (un estrogeno e un progestinico) e rischio di insorgenza di trombosi.
L’uso della pillola contraccettiva, dunque, presenta benefici per la salute della donna maggiori rispetto al possibile rischio di tromboembolia venosa (TEV o coaguli di sangue nelle vene) e arteriosa (TEA o coaguli di sangue nelle arterie). La rivalutazione di tutti i contraccettivi ormonali combinati da parte dell’EMA, era iniziata nel febbraio 2013 su iniziativa della Francia. Dopo otto mesi di riflessioni e analisi dei lavori, il Comitato per la Valutazione dei Rischi nell’ambito della Farmacovigilanza (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee, PRAC) ha concluso che l’insorgenza della trombosi rappresenta un evento raro tra le numerose utilizzatrici di pillola in tutta Europa.
Valutare il singolo rischio per la singola donna
Ogni medico dovrà valutare insieme alla singola donna il rischio individuale di presentare coaguli di sangue così come i cambiamenti di tale rischio nel tempo informando la donna di tutti i fattori di rischio per questa malattia quali: fumo, età, sovrappeso o obesità, emicranie, gravidanze o parti recenti e predisposizione familiare.
Chiedere informazioni sui sintomi
È importante d’altra parte che ciascuna donna chieda al proprio ginecologo quali siano i sintomi spia di una possibile tromboembolia: dolore e gonfiore alle gambe, dolore al petto o al volto, respirazione rapida o tosse, improvvisa e inspiegabile mancanza di respiro, debolezza, sensazione di intorpidimento a un braccio o a una gamba. In caso si verificasse uno qualsiasi di questi segni e sintomi è importante rivolgersi immediatamente a un medico o a un pronto soccorso.
Nuovo aggiornamento nel foglietto illustrativo
Il foglietto illustrativo di ciascun contraccettivo combinato verrà aggiornato nei prossimi mesi per aiutare le donne, insieme ai loro medici, a prendere decisioni informate sulla scelta contraccettiva più indicata per loro. Il rischio di TEV differisce tra i vari medicinali disponibili a seconda del tipo di progestinico che contiene: è più basso con quelli di 2° generazione e più alto con quelli di 3°/4° generazione. In caso di dubbi ogni donna è invitata a rivolgersi al proprio specialista durante la visita.
Progestinici di 2° generazione: levonorgestrel, noretisterone
Progestinici di 3° o 4° generazione: clormadinone, desogestrel, dienogest, drospirenone, etonogestrel, gestodene, nomegestrolo, norelgestromina, norgestimato.