La fecondazione consiste nell’unione tra lo spermatozoo maschile e l’ovulo femminile che avviene normalmente nella tuba di Falloppio della donna.
Perché la fecondazione avvenga, è necessario il determinarsi di una serie concatenata e complessa di eventi.
Inizia il viaggio degli spermatozoi
Gli spermatozoi, deposti nel fondo della vagina dopo l’eiaculazione, devono attraversare il canale cervicale per raggiungere la cavità dell’utero. Da qui devono imboccare le tube. Nella porzione intermedia (ampolla) di una delle due tube uno spermatozoo feconderà l’ovulo liberatosi in seguito allo scoppio del follicolo ovarico, e captato all’interno della tuba dalle fimbrie (l’ultima porzione della tuba, che come una frangia avvolge l’ovaio).
La capacitazione
Durante la migrazione nell’apparato genitale femminile gli spermatozoi debbono acquisire la capacità di fecondare l’ovulo (capacitazione degli spermatozoi: insieme di meccanismi cellulari che consente la penetrazione di uno spermatozoo nell’ovocita).
L’ambiente più idoneo della tuba
Le secrezioni prodotte nella tuba devono creare un ambiente idoneo a favorire la fecondazione e la formazione della prima cellula che deriva dall’unione dello spermatozoo con l’ovulo, lo zigote.
La fusione del corredo cromosomico
L’ovulo e lo spermatozoo (gameti) hanno un corredo cromosomico dimezzato (aploide). L’ovulo contiene 22 cromosomi non sessuali (autosomi) e un cromosoma che determina le caratteristiche sessuali, denominato per la sua forma X. Anche lo spermatozoo contiene 22 autosomi e un cromosoma del sesso, che invece può essere X o Y. Dalla fusione dei due gameti deriva uno zigote con patrimonio cromosomico normale (diploide), che determina le caratteristiche dell’individuo e il sesso genetico, XX se femmina, XY se maschio.
Se la gravidanza è gemellare
Nelle gravidanze gemellari è possibile sia la fecondazione di 2 ovuli da parte di 2 spermatozoi (gravidanza gemellare dizigote) sia la divisione più o meno precoce dell’uovo fecondato verso due linee cellulari separate, che daranno origine a due individui distinti (gravidanza gemellare monozigote). Nel primo caso i due gemelli sono come fratelli, hanno un corredo cromosomico diverso e possono quindi essere di sesso diverso; nel secondo caso i gemelli hanno lo stesso patrimonio cromosomico e quindi anche sesso uguale.
In viaggio verso la cavità dell’utero
L’uovo fecondato percorre in tre o quattro giorni la distanza che separa il luogo della fecondazione, la tuba, dalla sede dell’impianto, la cavità dell’utero. Una volta giunto nella cavità uterina, l’uovo vi resta libero per altri tre giorni. Durante il suo spostamento l’uovo fecondato si divide e già al terzo giorno si contano 12 cellule indifferenziate, detti blastomeri; al sesto giorno esso misura 3 decimi di millimetro.
La migrazione dell’uovo fecondato è sotto l’influenza del progesterone. La sua sopravvivenza, inoltre, è legata alla mucosa tubarica che fornisce gli ioni minerali necessari per le prime divisioni. La sua progressione nel canale tubarico è lenta per l’azione del progesterone che agisce sulla tuba rallentandone il movimento.
L’impianto nella mucosa dell’utero
Quando arriva alla cavità uterina, l’insieme dei blastomeri ha cominciato a differenziarsi in un gruppo di cellule che darà origine alla placenta (trofoblasto), e un gruppo di cellule che darà origine al feto (embrioblasto). Questo organismo è detto blastocisti: esso prende contatto con la mucosa dell’endometrio in un punto preciso di essa, e cioè nello spazio compreso tra due orifizi ghiandolari (cioè nel punto maggiormente vascolarizzato) sulla faccia anteriore o posteriore della cavità uterina.
Da questo momento inizia l’invasione dell’endometrio a opera del trofoblasto mediante un’azione di digestione delle cellule epiteliali con le quali viene a contatto. In tal modo si ha un approfondimento sempre maggiore nell’endometrio, e già dopo qualche ora l’uovo si trova a metà dello spessore della mucosa. Dopo due giorni esso è ben impiantato. Dopo 4-6 giorni (25°-27° del ciclo) il trofoblasto diviene attivo e comincia a produrre un ormone simile all’LH, la gonadotropina corionica (HCG) che, insieme all’LH, stimola la funzione del corpo luteo, che a questo stadio viene definito corpo luteo gravidico.
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