Il programma di immunizzazione contro l’Hpv (papilloma virus umano) prevede tre somministrazioni, ma, secondo uno studio svedese, già dopo la seconda la probabilità di ammalarsi di condilomi genitali diminuisce in modo sensibile, soprattutto fra le ragazze che quando hanno assunto la prima dose avevano meno di 17 anni.
Nel corso dello studio, condotto dal Karolinska Institutet di Solna, Stoccolma, è stata valutata l’associazione fra la comparsa di condilomi genitali e il numero di somministrazioni di vaccino, fra oltre un milione (1.045.165) ragazze svedesi di età compresa fra i 10 e i 24 anni, analizzando i dati raccolti fra il 2006 e il 2010 dai registri sanitari nazionali.
Eva Herweijer, ricercatrice presso il Dipartimento di Epidemiologia Medica e Biostatistiche dell’ateneo svedese, spiega: «L’infezione da papilloma virus umano è responsabile non solo delle verruche genitali, ma anche della comparsa del cancro al collo dell’utero, e il vaccino Hpv protegge da entrambe le malattie. Sebbene l’obiettivo primario dei programmi di vaccinazione contro l’Hpv sia quello di prevenire il cancro alla cervice uterina, anche i condilomi genitali correlati ai sierotipi Hpv 6 e 11 sono prevenibili con il vaccino, anzi, sono il primo risultato misurabile della sua efficacia. Dei 20.383 nuovi casi di verruche genitali, 322 si sono verificati dopo aver ricevuto almeno una dose di immunoterapia anti Hpv, mentre la massima protezione veniva raggiunta solo con la terza dose. Anche due somministrazioni, tuttavia, fornivano un’ottima protezione, risultata di poco inferiore a quella ottenuta con tre dosi.
Lo studio non tiene conto delle malattie Hpv-correlate diverse dai condilomi genitali; sono quindi necessarie ulteriori ricerche per capire se le stesse osservazioni siano valide anche per il cancro cervicale». Lo studio svedese è stato recentemente pubblicato su JAMA, the Journal of the American Medical Association.
Fonte
Eva Herweijer, MSc et al – Association of Varying Number of Doses of Quadrivalent Human Papillomavirus Vaccine With Incidence of Condyloma. JAMA 2014;311(6):597-603