La donovanosi è un’infezione batterica descritta inizialmente solo nel sud-est del continente indiano e in seguito anche in altre aree del Sud Est asiatico, in particolare Papua-Nuova Guinea, nella parte settentrionale dell’Australia, nell’Africa meridionale così come nei Caraibi e nell’America del Sud. Attualmente è concentrata in poche aree del globo, tendenzialmente localizzate nelle zone tropicali e dell’emisfero meridionale: tuttavia sono possibili casi sporadici in molti paesi tropicali. In Italia sono stati descritti solo rari casi tutti da persone provenienti da viaggi nei paesi tropicali.
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Qual è l’agente infettante?
La donovanosi è causata da un batterio, Klebsiella granulomatis dalla vaga forma di una “spilla da balia” che è in grado di penetrare all’interno delle cellule che infetta. -
Quali sono i fattori di rischio?
- Sesso maschile
- 20-40 anni
- Promiscuità sessuale in aree a rischio (zone tropicali)
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Si può contagiarsi solo con i rapporti?
L’infezione si trasmette quasi esclusivamente attraverso rapporti sessuali di qualsiasi tipo. -
Quali sono sintomi e segni?
- La donovanosi causa una lesione ulcerativa cronica. Il periodo di incubazione è mediamente di 17 giorni (3-80 giorni).
- Nel punto di inoculo compare una lesione iniziale caratterizzata da un nodulo” in genere pruriginoso ma non doloroso. Le sedi più frequenti sono: il glande, prepuzio, grandi labbra, vulva, perineo, zona perianale e le regioni inguinali; le manifestazioni possono comparire anche su altre aree extra-genitali per esempio sul collo e la bocca.
- Dopo poco tempo la papula si ulcera ed evolve in un tessuto dal caratteristico colore rosso vivo, maleodorante. Le lesioni sono tendenzialmente indolori a meno che non siano di ampie dimensioni o non vengano sovrainfettate da batteri.
- L’infezione può estendersi con distruzione progressiva del tessuto che viene sostituito da cicatrici deformanti.
- La gravidanza può peggiorare la malattia.
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Come si ottiene una diagnosi certa?
La diagnosi viene fatta attraverso il prelievo, per raschiamento o tramite un tampone di cotone, di un campione di tessuto infettato da analizzarsi in laboratorio. Al momento della diagnosi vanno fatti molti confronti con altre infezioni (diagnosi differenziale) perché le manifestazioni della donovanosi sono simili a quelle di altre malattie sessualmente trasmesse (sifilide, gonorrea, ulcera molle etc) e/o non veneree (psoriasi inguinale etc) -
Qual è la cura più indicata?
- Se non si segue la terapia, l’infezione non si risolve spontaneamente e si cronicizza.
- La terapia si basa sull’assunzione di antibiotici specifici per combattere il batterio responsabile.
- Il trattamento deve durare almeno 3 settimane. Sono possibili recidive.
- La cura è generalmente meno efficace nei soggetti colpiti da HIV/AIDS.
- Tutti i partner che sono stati sessualmente esposti nei due mesi precedenti il contatto sessuale vanno trattati anche se non presentano alcun sintomo.
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Come prevenire la donovanosi