
Fasi del ciclo ovarico
Il ciclo ovarico (vedi figura) è rappresentato dall’insieme delle attività biologiche cicliche dell’ovaio che nella donna culminano con l’ovulazione.
L’ipofisi secerne l’ormone follicolo-stimolante o FSH che facilita la migliore organizzazione delle cellule attorno all’ovulo destinato a essere rilasciato e la creazione di un follicolo (struttura pluricellulare che circonda l’ovulo proteggendolo e nutrendolo) (vedi figura dell’ovaio).
Quando la maturazione è completata, il follicolo si rompe e l’ovulo viene rilasciato nella tuba di Falloppio attraverso cui si dirige verso l’utero.
Il follicolo rotto si trasforma in corpo luteo che, con la secrezione di progesterone stimolata dall’ormone ipofisario LH, promuove tutte le modificazioni della mucosa uterina tali da renderla adatta ad accogliere il prodotto del concepimento e inibisce la secrezione ipofisaria di ormone FSH. Se la fecondazione non ha luogo, il corpo luteo regredisce, cessa la sua stimolazione sull’utero, con conseguente sfaldamento dell’endometrio e flusso mestruale. Con il 1° giorno di flusso ha inizio un nuovo ciclo mestruale.
Il ciclo ovarico viene suddiviso in tre fasi:
La fase follicolare
La fase follicolare va all’incirca dal giorno 1 al giorno 14 del ciclo mestruale (il giorno 1 è il primo giorno di mestruazione). Durante questa fase ha luogo una sequenza di eventi che assicura la maturazione del follicolo dominante destinato ad ovulare. L’iniziale crescita follicolare avviene indipendentemente dall’influenza ormonale. All’inizio la concentrazione degli estrogeni è bassa e, in risposta a tale valore basso, l’ipotalamo secerne l’ormone GnRH. Ciò induce l’ipofisi a liberare l’ormone follicolo-stimolante o FSH che favorisce la maturazione di parecchi follicoli. Un solo follicolo però matura perfettamente (follicolo di Graaf), mentre gli altri degenerano a stadi diversi dello sviluppo. Al contrario, il follicolo dominante, contenente l’ovulo, si ingrossa, si riempie di liquido e si avvicina alla superficie dell’ovaio secernendo quantità sempre maggiori di estrogeni e piccole quantità di progesterone finché, verso il giorno 14, la concentrazione di estrogeni, soprattutto estradiolo, raggiunge il massimo.
L’ovulazione (fase ovulatoria)
Quando la maturazione è completata, il follicolo dominante si rompe (sotto lo stimolo dell’estradiolo che a sua volta stimola la produzione di ormone LH che raggiunge un picco intorno alla metà del ciclo) e l’ovulo viene rilasciato nella tuba di Falloppio attraverso cui si dirige verso l’utero.
L’ovulazione avviene approssimativamente il 14° giorno del ciclo mestruale (considerando un ciclo regolare di 28 giorni), 10-12 ore dopo il picco di LH e 24-36 ore dopo il picco di estradiolo. I livelli di estradiolo precipitano alcune ore dopo che l’LH ha raggiunto il suo picco (vedi figura). Prima della rottura del follicolo e della liberazione dell’ovulo, le cellule che rivestono l’interno del follicolo cominciano ad aumentare di dimensioni, assumono un caratteristico aspetto rigonfio, ed iniziano a produrre l’ormone progesterone. La secrezione di quest’ultimo determina un rialzo a metà ciclo dell’FSH, che serve a liberare l’ovulo dal legame con il follicolo, mentre la parete follicolare va incontro a un processo di degradazione. L’ovulo viene così espulso. Una volta terminata l’ovulazione, la concentrazione di FSH scende sensibilmente, come pure diminuisce quella di LH.
Fase luteinica
La fase luteinica o luteale dura all’incirca dal giorno 15 al giorno 28 del ciclo mestruale (considerando un ciclo regolare di 28 giorni) (vedi figura). Possono essere considerate normali fasi luteali che durano tra gli 11 e i 17 giorni. L’incidenza di fasi luteali brevi è del 5-6 per cento circa.
Dopo l’ovulazione, il follicolo aperto si riempie immediatamente di sangue, formando quello che viene chiamato corpo emorragico. Piccole perdite dal follicolo nella cavità addominale possono provocare irritazione peritoneale e dolori passeggeri alla base dell’addome. Le cellule del follicolo cominciano a ingrandirsi e a proliferare, e il coagulo di sangue è rapidamente rimpiazzato da cellule giallognole ricche di grassi che formano il cosiddetto corpo luteo. Questa struttura funziona come una ghiandola endocrina ed è la principale fonte del progesterone, indispensabile per la preparazione dell’endometrio (la mucosa dell’utero) all’annidamento dell’embrione.
Con la formazione del corpo luteo aumenta, quindi, la concentrazione del progesterone. Ciò avviene circa il giorno 16 del ciclo mestruale. L’aumento è graduale fino al giorno 20-23, quando raggiunge il picco. I valori iniziano quindi a diminuire, scendendo rapidamente il giorno 27.
Durante questa fase sono secreti anche gli estrogeni. Dopo l’ovulazione, all’incirca il giorno14, la concentrazione degli estrogeni diminuisce leggermente per quattro o cinque giorni, per poi raggiungere un secondo picco più o meno allo stesso momento in cui la concentrazione del progesterone raggiunge il massimo (vedi figura). Quindi tra il giorno 20 e il giorno 23 del ciclo, il progesterone raggiunge valori massimi e gli estrogeni raggiungono un secondo picco leggermente inferiore. L’alta concentrazione di estrogeni e progesterone porta all’inibizione della produzione di ormone GnRH, con successiva inibizione della secrezione degli ormoni LH e FSH da parte dell’ipofisi. Di conseguenza, dopo questo periodo, la concentrazione del progesterone e degli estrogeni inizia a calare fino a raggiungere il punto minimo verso il giorno 27.
Se vi è fecondazione e annidamento dell’embrione, il trofoblasto (la struttura che si differenzierà in seguito in placenta) produce quantità crescenti di HCG, ormone della gravidanza con azione simile a quella dell’LH, che mantiene la funzione del corpo luteo per le prime settimane di gravidanza (corpo luteo gravidico). Se non vi è fecondazione il corpo luteo va incontro a involuzione entro 9-11 giorni dall’ovulazione.